Come applicare il metodo scientifico al marketing strategico

Avrai sicuramente sentito parlare spesso di metodo scientifico: in generale lo conosciamo come il processo con cui la scienza studia i fenomeni naturali e le leggi che li governano, come la gravità o il movimento dei pianeti, per raggiungere la conoscenza dell’Universo in cui viviamo in maniera affidabile e verificabile.
Nel suo senso più ampio, il metodo scientifico può essere utilizzato come approccio per risolvere problemi (problem solving) attraverso un’analisi accurata e una comprensione profonda di come funzionano le cose che ci circondano.
È un approccio che si può applicare a molti campi e settori, inclusi la tecnologia, la medicina, il marketing e altri ancora.
Nella tecnologia, è utile per sviluppare nuove tecnologie e per risolvere problemi tecnici.
Nella medicina, il metodo scientifico viene utilizzato per studiare le malattie e per sviluppare nuovi trattamenti.
In questo articolo mi concentrerò, soprattutto, su come il metodo scientifico si può applicare al marketing strategico, cioè nella pianificazione a lungo termine delle attività di marketing di un’azienda.
Nel marketing strategico, questo metodo è necessario per studiare i comportamenti dei consumatori, raccogliere dati sui clienti, sul mercato e sui concorrenti, e per formulare ipotesi su come il brand possa differenziarsi dai competitor e soddisfare le esigenze dei clienti, e testare le ipotesi attraverso campagne di marketing mirate.
Ad esempio, un’azienda potrebbe utilizzare questo processo per raccogliere dati sui clienti attraverso sondaggi o interviste, e utilizzare questi dati per formulare ipotesi su quali prodotti o servizi potrebbero essere più interessanti per il proprio pubblico e quali sono i canali più efficaci di promozione per un determinato target.
Sempre la stessa azienda potrebbe testare le ipotesi con la sperimentazione, come per esempio due landing page con caratteristiche leggermente diverse, promosse tramite una campagna pubblicitaria (in poche parole, stiamo parlando di un A/B test) e analizzare i risultati per vedere quale ha funzionato meglio.
Ma questo è solo uno degli esempi più basilari, perché la sperimentazione nel marketing può andare ben oltre un A/B test, come faccio vedere durante i miei corsi.
Il metodo scientifico è necessario per il marketing perché permette di prendere decisioni basate su dati oggettivi e di testare le ipotesi formulate prima di implementare strategie a lungo termine.
Per esempio, con il mio Metodo Human Marketing, mi baso sull’analisi scientifica dei bisogni di persone e mercati, per aiutare i miei clienti a sviluppare strategie più efficaci che partono dall’osservazione di necessità concrete, evitando i grossolani errori che fanno i vari competitor.
Quali sono i passi per applicare il metodo scientifico al marketing strategico?
I passi per applicare il metodo scientifico al marketing strategico sono simili a quelli utilizzati in altri campi, ovviamente con alcune specificità legate all’ambito del marketing.
In generale, i passi possono essere:
1. Identificazione del problema o dell’opportunità di marketing: individuare il problema o l’opportunità di marketing che si vuole risolvere o sfruttare. Ad esempio, l’azienda potrebbe voler aumentare le vendite, differenziarsi dai concorrenti o soddisfare meglio le esigenze dei clienti.
2. Raccolta dei dati: raccogliere i dati osservabili relativi al problema o all’opportunità di marketing in questione. Ciò può includere la raccolta di dati qualitativi attraverso interviste o sondaggi con i clienti, o la raccolta di dati quantitativi attraverso l’analisi dei dati di vendita o dei trend del mercato.
3. Formulazione delle ipotesi: formulare un’ipotesi, cioè una spiegazione provvisoria del problema o dell’opportunità di marketing in base ai dati raccolti. Ad esempio, l’azienda potrebbe formulare l’ipotesi che lanciare un nuovo prodotto / servizio, oppure offrire una nuova promozione speciale, aumenterebbe le vendite.
4. Sperimentazione: sperimentare per verificare l’ipotesi formulata. Ciò può includere la realizzazione di una campagna di marketing mirata per testare l’ipotesi, ad esempio sottoponendo a un pubblico ristretto un MVP (Minimum Viable Product) del nuovo prodotto / servizio, oppure offrendo la nuova promozione a un gruppo di clienti selezionato e confrontando i risultati con quelli di un gruppo di controllo.
5. Analisi e valutazione dei dati: analizzare i dati ottenuti attraverso la sperimentazione per vedere se l’ipotesi è stata confermata o smentita. Ciò può includere la misurazione del successo della strategia di marketing in termini di conversioni, di coinvolgimento dei clienti o di altri indicatori chiave di prestazione (KPI). Se l’ipotesi è stata confermata, l’azienda può procedere con la strategia di marketing proposta; se è stata smentita, può tornare indietro ai passi precedenti o formulare una nuova ipotesi da testare.
6. Conclusioni, sintesi e diffusione dei risultati: sintetizzare i risultati ottenuti e diffonderli all’interno dell’azienda, in modo da condividere le lezioni apprese e utilizzarle per future strategie di marketing. Ciò può includere la creazione di report dettagliati o la presentazione dei risultati ai decision maker dell’azienda.
7. Best Practice e Consapevolezza: il metodo scientifico – anche quando siamo giunti alla fase finale – non è mai un ciclo completo, ma è un processo continuo di verifica e revisione delle teorie o delle best practice maturate. Le teorie o le leggi vengono sottoposte a nuovi test e vengono modificate o smentite in base ai risultati ottenuti per acquisire sempre più consapevolezza e competenze internamente all’azienda. Infine, i risultati ottenuti possono essere utilizzati per modificare o affinare costantemente le ipotesi o le strategie di marketing future.
Ti faccio notare che questi passi non sono una sequenza rigida e che il metodo scientifico va adattato alle esigenze specifiche del problema o dell’opportunità di marketing che si sta affrontando.
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