Che cos’è il Re-Commerce e vantaggi per gli e-commerce
Il re-commerce è il commercio di beni usati o ricondizionati, ma è un approccio più evoluto del semplice “mercato delle pulci”. Offre una serie di vantaggi sia per i clienti che per gli imprenditori, ed è particolarmente rilevante per chi opera nel mondo dell’e-commerce.
Il settore “second hand” ha conosciuto una crescita significativa negli ultimi anni grazie a diversi fattori, tra cui la crescente consapevolezza ambientale e la preoccupazione per la sostenibilità (in pieno spirito Human Marketing), il desiderio di risparmiare denaro e la possibilità di acquistare articoli di marca a prezzi inferiori rispetto ai nuovi.
In questo articolo, esaminerò da vicino il re-commerce, per aiutarti a comprendere che cosa è e quali sono i vantaggi per le aziende e i professionisti del settore e-commerce.
INDICE DELL’ARTICOLO
Cos’è il re-commerce?
Il re-commerce, abbreviazione di “reverse commerce” o “commercio inverso” (definizione coniata da George F. Colony, fondatore del Forrester Research, in un’intervista del New York Times nel 2005), si riferisce al processo di vendita e acquisto di beni usati, che possono essere oggetti fisici come abbigliamento, elettronica, mobili, o beni digitali come software o contenuti digitali.
Molte aziende e piattaforme online si sono specializzate nella promozione del re-commerce, consentendo alle persone di rivendere facilmente i loro articoli usati o ricondizionati ad altri acquirenti interessati. Il re-commerce è un esempio di economia circolare, in cui i prodotti vengono riutilizzati e riciclati anziché essere gettati via.
Come funziona il re-commerce?
Il funzionamento del re-commerce può variare a seconda del tipo di prodotti coinvolti e delle piattaforme utilizzate. Di solito il processo coinvolge le seguenti fasi:
1. Acquisizione dei prodotti: gli operatori di re-commerce possono ottenere le merci in vari modi, tra cui l’acquisto diretto da persone, la negoziazione con fornitori o la creazione di partnership con aziende che vogliono liquidare i loro beni usati.
2. Riparazione e ricondizionamento: molto spesso, i prodotti usati devono essere riparati o ricondizionati per essere venduti nuovamente. Questo processo può comportare la riparazione di difetti, la pulizia o la messa a punto dei prodotti.
3. Vendita e marketing: una volta che i prodotti sono pronti per il mercato, vengono elencati su piattaforme di e-commerce o in negozi fisici. Il marketing è fondamentale per attirare i clienti e convincerli a scegliere il re-commerce.
4. Consegna e servizio clienti: gli articoli venduti vengono consegnati ai clienti, e i venditori devono offrire un servizio clienti di qualità per garantire la soddisfazione dei clienti, al pari dei servizi che commercializzano prodotti nuovi.
Quali vantaggi offre agli imprenditori dell’e-commerce?
Ampliamento delle opportunità di business: l’ingresso nel settore del re-commerce offre agli imprenditori e ai professionisti dell’e-commerce un’opportunità di business aggiuntiva. Questo mercato in crescita consente di diversificare l’offerta e di sfruttare i prodotti di seconda mano per generare profitti. Ciò significa che è possibile vendere prodotti di marca, vintage o di nicchia di vario genere che possono attirare un vasto ventaglio di clienti.
Cavalcare le tendenze: poiché i trend della sostenibilità e del consumo responsabile continuano a crescere, il re-commerce si adatta perfettamente a queste tendenze. Gli imprenditori possono capitalizzare sulle richieste dei consumatori che cercano alternative sostenibili. Entrare nel settore del re-commerce contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, il che sappiamo quanto sia interessante per i consumatori più attenti.
Mercato in crescita: il re-commerce è in costante crescita, grazie alla consapevolezza ambientale e all’interesse per la sostenibilità che entrano sempre più tra gli obiettivi di persone e aziende. I clienti sono sempre più interessati a ridurre lo spreco e a fare scelte responsabili, aprendo ampie opportunità per questo approccio alla vendita. Il re-commerce può contribuire a costruire una base di clienti fedeli (customer loyalty) che possono diventare acquirenti abituali, aumentando la fidelizzazione e generando entrate a lungo termine.
Quali sono le principali piattaforme di re-commerce?
Ci sono svariati marketplace e brand che sono entrati nel mondo del re-commerce, raggiungendo anche importanti livelli di successo.
Per esempio Decathlon che, nel 2022 in Belgio, ha realizzato l’iniziativa “Nolhtaced“, invertendo temporaneamente l’ordine delle lettere del suo nome sulla insegna di 3 store (Everre, Gent e Namur), sul sito web aziendale e sui social media. Tra i prodotti di seconda mano più popolari sono risultati: biciclette per adulti e bambini, attrezzature per il fitness, scarpe e abbigliamento sportivo. L’azienda francese ha puntato su tale modello di business per incoraggiare il riutilizzo dei suoi prodotti e aumentare il potere d’acquisto dei clienti. In aggiunta a questa iniziativa va segnalato anche il noleggio di prodotti sportivi tramite abbonamento (attivo anche in Italia), servizio che rientra a pieno titolo nell’approccio dell’azienda di “ridurre l’impatto sul nostro ambiente ed evitare sprechi. La gamma di prodotti di seconda mano di Decathlon consentirà inoltre ai consumatori meno fortunati di acquistare attrezzature sportive di qualità a un prezzo inferiore” (tratto da un comunicato stampa di Decathlon Belgio).
Tra gli altri esempi abbiamo Levi’s, che gestisce la vendita degli articoli usati tramite una propria piattaforma digitale dedicata (www.secondhand.levi.com). Gli utenti mettono in vendita i loro capi d’abbigliamento di seconda mano con il marchio Levi’s, ricevono un credito da utilizzare per l’acquisto di nuovi indumenti, e così gli articoli usati vengono reintrodotti sul mercato.
Anche Back Market è un’attività di “re-commerce”. Questo sito offre ai consumatori la possibilità di acquistare dispositivi elettronici, come smartphone, tablet, computer, elettrodomestici e altro, a prezzi vantaggiosi e con una garanzia di qualità e sicurezza. In questo modo, contribuisce alla sostenibilità ambientale, riducendo lo spreco di risorse e la produzione di rifiuti. Back Market è un esempio di re-commerce B2C (business to consumer), in cui i venditori sono aziende specializzate nel recupero e nel rinnovo dei prodotti, così come lo è anche Rebuy.
In questa lista non può mancare la sezione dedicata all’abbigliamento di seconda mano dello store Zalando, dove è possibile trovare “l’usato come piace a te, […] veri tesori per dare agli abiti una seconda vita, […] il modo più semplice di portare il tuo guardaroba al livello successivo pensando all’ambiente” (fonte: www.zalando.it/pre-owned-home/).
Aggiornamento del 14/12/2023: Il brand spagnolo Zara ha lanciato, anche in Italia, la sua piattaforma pre-owned da pochi giorni. Sul sito web si legge: “Una delle sfide del settore tessile è quella di allungare la vita utile dei capi. Con questo obiettivo abbiamo creato pre-owned, una piattaforma per aiutarti ad allungare la vita utile dei tuoi capi Zara. Nell’ambito del nostro impegno a favore di un modello più sostenibile, questa iniziativa ti consente di riparare, rivendere o consegnare i tuoi indumenti usati a favore di organizzazioni senza scopo di lucro. Si tratta di un’azione che rientra nell’ambito del nostro impegno per fare passi avanti verso un modello più circolare che riguardi tutte le fasi della nostra attività, dalla progettazione del prodotto alla logistica e ai negozi” (fonte: https://www.zara.com/it/it/preowned-about-mkt5795.html).
Per completare la panoramica, ci sono altri esempi come Vinted che si presenta sul proprio sito così: “Una community, migliaia di brand e tanti articoli pre-loved con stile da vendere”. Si tratta di una piattaforma e-commerce C2C (consumer to consumer) per facilitare la compravendita e lo scambio di oggetti vari di seconda mano come abbigliamento, scarpe e accessori, oggettistica per la casa e prodotti per animali. Un’altra piattaforma C2C, in cui i venditori sono privati che mettono in vendita i propri oggetti usati è – ovviamente – eBay.
Come implementare una strategia di re-commerce
1. Valutazione della fattibilità, delle risorse e del mercato: La prima fase consiste nell’analizzare attentamente le risorse che hai a disposizione e comprendere il mercato dei prodotti usati nel tuo settore. Devi esaminare il tuo inventario di prodotti usati o fuori stagione, valutare se è adeguato a un mercato second hand. Inoltre è fondamentale identificare i competitor presenti nel mercato del re-commerce.
2. Sviluppo della strategia di re-commerce: senza una pianificazione strategica in grado di guidarti nel compiere questo passo, rischi di navigare in acque poco sicure. Per questo definisci una strategia precisa e chiara: valuta come far diventare il tuo brand un promotore della sostenibilità e della responsabilità sociale, identifica il pubblico interessato realmente ai tuoi prodotti di seconda mano, le modalità con cui gestirai il processo di ri-acquisto e vendita dei prodotti, etc. In questa fase studia quali possono essere le tattiche di comunicazione e promozione per valorizzare gli aspetti del tuo re-commerce come riduzione degli sprechi e uso efficiente delle risorse.
3. Creazione di una piattaforma di re-commerce o di un’area dedicata: Selezionare la giusta piattaforma digitale per ospitare il proprio re-commerce è un passo vitale. Potrebbe essere un’area dedicata all’interno del tuo sito web, un’app mobile specifica o l’integrazione con piattaforme di terze parti specializzate nel re-commerce.
4. Organizzazione e gestione dei processi: Implementare un sistema di gestione delle operazioni efficiente per garantire che i prodotti usati vengano catalogati accuratamente, puliti, ricondizionati e controllati prima della messa in vendita. La spedizione e la consegna devono essere, ovviamente, affidabili e tempestive. Devi inoltre definire politiche chiare per i resi e le garanzie sui prodotti usati. La chiarezza e la trasparenza in merito a queste politiche aiutano a instillare fiducia nei clienti.
5. Assistenza specifica e ascolto della clientela: Sviluppa il customer care in modo che sia sempre rapido e dimostri le adeguate competenze per rispondere ai problemi e alle necessità dei clienti. Ascolta il feedback delle persone e apporta miglioramenti in base alle esigenze che emergono. L’interazione costante con essi ti consente di migliorare la reputazione del marchio e di mantenere un alto livello di soddisfazione della clientela.
6. Monitoraggio delle prestazioni: Utilizza metriche chiave di performance (KPI) per monitorare l’efficacia della strategia di re-commerce e ottimizzare in modo costante la tua piattaforma di vendita dell’usato. Queste KPI possono includere i tassi di conversione, la crescita delle vendite, la redditività, la soddisfazione dei clienti e la copertura mediatica.
7. Espansione e adattamento: Misurando il successo iniziale, puoi decidere se ampliare il tuo re-commerce includendo più categorie di prodotti o espandendoti in nuovi mercati geografici. È importante rimanere sempre flessibili e adattarsi alle mutevoli esigenze dei clienti e del mercato.
Conclusioni
In un mondo in cui la sostenibilità e la responsabilità sociale diventano sempre più importanti, il re-commerce è destinato a svolgere un ruolo chiave nel futuro dell’e-commerce. Chi è disposto a sfruttare questa opportunità potrebbe vedere crescere il proprio business, rafforzare la propria brand reputation e contribuire allo sviluppo di un’economia più sostenibile.
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Glossario: E-commerce, Economia circolare, Trend, Marketplace, Web, Feedback, Monitoraggio