Chiara Ferragni, Giulia De Lellis e Ninja Blevins: hanno hackerato il sistema e vinto il 1° posto

Perché, in questi giorni, si parla così tanto di Chiara Ferragni e Giulia De Lellis?
La prima ha appena stabilito un record nazionale con il suo film-documentario “Chiara Ferragni Unposted”: 160.000 presenze in 393 sale cinematografiche, con € 1,6 milioni di incasso in 3 giorni. Entro poche settimane sarà distribuito tramite Amazon Prime Video.
La seconda ha pubblicato un libro, edito da Mondadori, dal titolo “Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza!” che ha scalato le vette della classifica di Amazon.it e ha raggiunto, nel momento in cui scrivo, il 1° posto.
Chi si stupisce e le critica aspramente, forse commette un errore: paragona questi prodotti di puro e superficiale intrattenimento – privi di intenti culturali o educativi – all’arte di un film d’autore o di una grande opera letteraria, che sono ben altro.
Chiara e Giulia hanno “asfaltato” gli haters.
Le persone come Chiara e Giulia, con il coraggio o l’incoscienza di esprimere se stesse, che fanno scelte “meno convenzionali” e ottengono primati incredibili, fanno paura perchè devastano certezze e suscitano invidia.
Oppure diventano oggetto di adorazione, un punto di riferimento, un’ispirazione, un sogno.
Mentre molti faticano ad incasellarle all’interno di una vera professione, loro continuano a macinare milioni di euro.
In teoria si godono una “bella vita”, senza sudare. Ma dietro ci sono molta più strategia, lavoro e persone di quanto si possa pensare: non si fatturano tutti questi soldi per caso.
La popolarità e le vendite non le fanno i critici sui giornali né gli esperti di settore, ma la gente che compra un prodotto o servizio.
Non c’è ragione o torto, c’è solo da prendere atto che, nel 2019, questi personaggi attirano grandi quantità di gente, soprattutto tra le nuove generazioni.
Ma usano piattaforme, per informarsi e comunicare, che una grande fetta della popolazione adulta non conosce o non sa usare.
Ad esempio, pochi over 25 italiani conoscono Tyler “Ninja” Blevins. Possiamo quasi paragonarlo a Cristiano Ronaldo, ma per il mondo dei videogiochi.
Da luglio 2019, è il n. 1 degli streamer di Twitch.tv (di proprietà di Amazon.com) con oltre 14 milioni di follower e più di 50.000 spettatori a settimana.
Quindi, chi critica, lo fa su qualcosa che non conosce pienamente: così, etichetta i ragazzi di oggi, che usano questi servizi online, come capre ignoranti.
Il punto è che si è verificato un veloce cambiamento di abitudini, piattaforme di fruizione, sogni, modi di divertirsi e anche di fare soldi e molti non riescono più a stare al passo con i tempi.
Ormai per raggiungere i vertici, anche al cinema e in libreria, è necessario saper padroneggiare conversazioni e relazioni online. E sono pochissime le persone che lo sanno fare in maniera davvero efficace.
Non lo dico io, sono i numeri a stabilirlo.
Ferragni, De Lellis e Ninja sono i moderni fenomeni dell’intrattenimento come lo sono, da molto più tempo, i calciatori.
Non stiamo parlando di intelligenza, cultura, arte, letteratura: è puro e sacrosanto “cazzeggio”, uno dei momenti fondamentali della vita di un essere umano.
Questi personaggi, attraverso una potentissima strategia di Personal Branding e Marketing, hanno la capacità di emozionare e unire le persone, farle sognare (hey hey… evita di criticare i sogni di chi non conosci!) o anche più banalmente di una tribù.
In un modo o nell’altro, aiutano ad allontanarsi – per un poco – dalle difficoltà quotidiane o dai pensieri brutti.
Nessuno può valutare se un divertimento è migliore di un altro. Almeno finchè non si fa del male a qualcuno o a se stessi: ma questo è un altro discorso.
Il fatto che una persona legga un certo libro, guardi un certo film, vada al Jova Beach Party o al Festival di Sanremo, non la qualifica e non la definisce al 100%. Quella persona non è quel libro, come non è quel film o quel personaggio famoso: è un sistema di sangue, ossa e neuroni, variegato e complesso.
Chi fa marketing sa che non ha senso incasellare un target in uno schema rigido, ma si rivolge a persone nella loro interezza, che:
• hanno contemporaneamente tanti interessi, problemi, sogni;
• compiono scelte su un mix alternato di ragione ed emozione;
• hanno bisogni, desideri e gusti che cambiano costantemente nel tempo.
Intrattenimento e cultura sono ambiti differenti che non si escludono a vicenda.
Possiamo leggere un manuale di marketing e poi un romanzetto leggero, guardare un documentario di Piero Angela e dopo la serie “Gossip Girl” su Netflix, ascoltare Mozart e poi un rapper americano.
Come ogni cosa creata dall’uomo, anche nel 2019 l’intrattenimento risente delle innovazioni, apportate da qualcuno che ha ottenuto un certo seguito.
Che tu voglia criticarla o no, molta gente afferma che Chiara Ferragni si è “inventata un mestiere e per questo merita il successo che ha”. Ha provocato un forte cambiamento, è stata disruptive.
E lei, a sua volta – aiutata da qualcuno, inizialmente forse l’ex fidanzato – ha sfruttato un altro cambiamento: quello dei social media.
La sua bravura è stata essere una delle prime a crederci fino in fondo.
C’è chi dice sia stata solo fortunata.
Ma la fortuna, razionalmente parlando, è il connubio tra preparazione, opportunità e costanza.
Anche io mi sono messo di traverso nei confronti di tanti cambiamenti, ma poi ho compreso che con o senza la mia critica, le cose sarebbero andate avanti lo stesso.
Così ho pensato che potevo fare due cose.
1. Continuare a criticare e lamentarmi. Ma infastidirmi o innervosirmi avrebbe fatto male solo a me, oltre che allontanare la gente che, notoriamente, non ama i criticoni. Non sarei andato verso qualcosa, ma contro qualcosa di più grande di me.
2. Aprirmi al cambiamento e cogliere l’opportunità di salire su un nuovo treno in corsa e raggiungere una stazione migliore. Nel mio caso sono stati i computer, internet, Google, i social media, etc. È una lunga storia iniziata nel 1999: senza queste innovazioni, forse oggi farei un mestiere che non mi piace, anziché l’imprenditore.
Ognuno è libero di decidere se approfittare o no di quel che accade nel momento presente: si può porre resistenza al cambiamento o si può rovistare dentro di esso, per scovare nuove occasioni.
A differenza della massa, Chiara Ferragni e Ninja Blevins hanno scelto di essere curiosi, osservare, passare all’azione (all’inizio si sono letteralmente buttati), senza perdere tempo in chiacchiere inutili e fregandosene di chi sapeva solo criticare.
Hanno messo in atto strategie di marketing e hanno “hackerato” il sistema, scoprendo qualcosa nel cambiamento in atto e sperimentando, prima di altri, le nuove strade digitali che si stavano aprendo di fronte a loro.
Hacker, al contrario di quanto si pensa, è un’accezione positiva: è “una persona che si impegna nell’affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente – e in maniera non convenzionale – le limitazioni che gli vengono imposte, non solo nell’ambito informatico, ma in tutti gli aspetti della sua vita”.
Sono entrati così nel nuovissimo e “superficiale” mondo dell’intrattenimento online, dalla porta principale.
Tu puoi continuare a criticare il mondo che cambia, buttando solo tempo prezioso.
Oppure puoi studiare ciò succede attorno a te per fare qualcosa di disruptive, per migliorare la tua vita e quella degli altri, in maniera straordinaria e personale, diventando – se ti interessa – il numero 1 in ciò che fai.
Allora, che pensi di scegliere: la pillola azzurra o la pillola rossa?
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Ad maiora.
Amedeo Maierna
Buongiorno Luca, ho trovato davvero interessante, da ultra-sessantenne quale sono, le tue considerazioni sull’importanza della promozione personale nel mondo d’oggi.
Ricorderai che ne avevamo parlato a voce un paio d’anni fa nel nostro incontro in Abruzzo.
Sono totalmente d’accordo che quelli che criticano coloro che fanno promozione di se stessi hanno un’intenzione di sopprimere l’espansione altrui, come prima cosa, e magicamente hanno anche la caratteristica di voler tagliare le linee di comunicazione altrui.
In bocca al lupo quindi per il tuo ottimo lavoro e per l’intento che ti muove.
A presto,
Amedeo Maierna
G. Luca Propato
Caro Amedeo, ricordo con piacere quella chiacchierata, durante una vacanza di un pomeriggio d’agosto.
Grazie mille per l’apprezzamento e spero di rivederti presto.